Un meunier monovarietale ottenuto da uve provenienti da vigne molto vecchie di Vrigny, alcune delle quali sono addirittura «franc de pied», cioè viti a radice. Il vino base è stato affinato in botti. Il nome Patafisica risale a una parola coniata da Alfred Jarry ed è la cosiddetta scienza delle eccezioni. Patafisici come Jacques Prevert, Boris Vian, Raymond Queneaux e Juan Miro erano stati in vacanza a Vrigny negli anni '50. Il naso presenta aromi di frutti di bosco, arancia rossa candita, mela matura e mela cotta, incorniciati da sottili note speziate di foglioline di mandorle tostate, fiori secchi, un tocco di vanillina e sottili toni minerali. Mostra una grande struttura al palato, con delicate spezie saline, frutta e un sottile luccichio di maturità, bilanciato da una buona freschezza.