Gianluca Viberti è un personaggio affascinante e un enologo dalla forma fisica perfetta. Cresciuto in un vigneto in Piemonte, Gianluca già da ragazzo aveva una gran voglia di muoversi. Poiché dopo la scuola doveva lavorare nella cantina o nella trattoria di famiglia, non aveva molto tempo per gli hobby. Il ragazzo era molto vivace e mostrava anche una certa "creatività": con l'autobus si faceva portare a casa solo la borsa della scuola, e faceva di corsa i 17 chilometri di salita. I genitori non ne sapevano nulla, l'autista dell'autobus era il suo complice. Ancora oggi l'enologo va sulle Alpi quando ha un po' di tempo libero. Corsa in montagna, arrampicata, mountain bike, sci alpinismo... Gianluca Viberti è sempre alla ricerca di una sfida. "Le montagne mi hanno insegnato a sollevare lo sguardo e osservare da vicino ciò che mi circonda", dice l'enologo sportivo, e con uno sguardo riflessivo aggiunge: "È proprio l'opposto di quello che facciamo spesso oggi quando fissiamo i nostri smartphone". Per lui l'alpinismo è una scuola di vita: "L'arte è pianificare in anticipo. Nel fare questo non bisogna mai perdere la concentrazione e la determinazione". Gianluca applica questi principi nella vinificazione, perché anche in vigna, anche se il terroir e le tecniche sono conosciuti, la natura può riservare imprevisti in qualsiasi momento. Proprio come l'alpinista, il viticoltore deve saper "leggere" la natura, anticipare i possibili problemi con un'osservazione attenta, trovare le varianti migliori e spesso percorrere nuove strade, evitando di perdere di vista l'equilibrio. E la ricompensa alla fine della salita? Vini che ispirano, molto equilibrati, freschi e decisi. Il nostro contributo nel libro di vetta della 460 Casina Bric: Che vista mozzafiato... Torneremo il prossimo fine settimana!